Cari amici,
i risultati delle elezioni nazionali e regionali sono dei brutti risultati, che indicano una grossa difficoltà nel dialogare con varie aree regionali e sociali del Paese.
A livello nazionale il Pd, che sia pure per poco guida la rappresentanza parlamentare, deve avere il coraggio di proporre un elenco a punti di cose da fare subito (e che attendono una soluzione da vent’anni) in modo chiaro (più chiaro di quanto non sia stato finora) e sfidare tutti, a cominciare dal M5S, a votarle in Parlamento, in un tempo ‘determinato’.
Moralizzazione, rigore assoluto nel controllo della spesa pubblica, nuova legge elettorale, legge sul conflitto d’interessi, rilancio delle condizioni di vita dei cittadini. Su questi temi bisogna muoversi con rapidità ed estrema chiarezza.
In secondo luogo, il Pd deve poi aprirsi ad una riflessione a tutto campo, di temi e di persone, che possa portare altrettanto rapidamente ad una rinnovata proposta al Paese.
A livello regionale la sconfitta di ieri nasce a mio avviso da una sottovalutazione del ruolo e dell’importanza da attribuire ai nostri amministratori locali e dal non aver speso tutte le energie possibili in quelle zone della regione dove era prevedibile che anni, decenni, di nostra assenza non si sarebbero potuti risolvere solo presentando un candidato dal curriculum prestigioso come Ambrosoli.
Due parole sulla situazione particolare di Segrate, dove la coalizione per Ambrosoli, che abbiamo tutti quanti profondamente sostenuto, ha vinto con buon margine su quella del centrodestra.
Il Partito Democratico arrivava a questa scadenza elettorale con alle spalle i risultati del 2010 relativi alle elezioni regionali e comunali. Rispetto alle regionali abbiamo incrementato i nostri voti di circa il 15% passando da 3795 nel 2010 a 4375 nel 2013. Nelle comunali del 2010 i ns. voti erano stati solo 2930. Nelle politiche il PD ha raccolto circa 5400 voti sia alla Camera che al Senato.
Oggi siamo dunque, senza discussione, il primo partito a Segrate.
Il lavoro e l’impegno messo in questi 3 anni è stato premiato dai nostri concittadini, pur senza scordare il risultato della lista civica Ambrosoli che ha raccolto da sola 2780 voti (e qui faccio i miei complimenti a Paolo Micheli per la propria affermazione personale).
Questo ha dimostrato, al di là di vane parole, che il cambiamento intrapreso dopo il 2010 sta dando i suoi frutti, e che il risultato globale ottenuto dalla coalizione di centrosinistra a Segrate deve essere la base su cui far partire da subito un nuovo stadio di cambiamento, aprendo anche qui un confronto serrato con le nuove forze confermate dal voto elettorale.
Il lavoro continua, rimaniamo sintonizzati.
Dario Giove