Skip to main content
Consiglio ComunaleSegrate

L’amaro calice del Bilancio di Segrate – di Barbara Bianco e Manuela Mongili

By 05/03/2014No Comments

Il bilancio 2014 prevede un deficit sulla parte corrente di € 2.182.000 in quanto le entrate correnti (cioè ragionevolmente certe) ammontano a € 34.709.600 mentre le uscite correnti (stipendi, servizi, etc.), ammontano a €.36.891.600. Rispetto all’anno scorso, questo deficit è aumentato di € 785.000 cioè del 56%.

Al di là degli slogan dell’Amministrazione nelle persone del Sindaco e dell’Assessore Grioni*, circa lo “scippo” fatto dallo Stato sul Comune di Segrate, quest’Amministrazione non ha effettuato alcuna riduzione della spesa, avendola dichiarata “incomprimibile”!! Un’analisi più attenta e meno falsata da necessità di “bandiera” indica l’esatto contrario, essendo evidente che alcuni settori di spesa hanno subito una riduzione (servizi pubblici e sociali -4%, Volontariato – 44%), mentre altri sono aumentati (Organi istituzionali, manifestazioni + 14,5%). Continua imperterrita la politica di bilancio basata sugli oneri di urbanizzazione per coprire il deficit della parte del bilancio ordinaria, incentivando gli operatori “a costruire” sul territorio, al fine di incassare soldi per coprire la spesa, con consumi di suolo non giustificati da aumenti di popolazione. Tutto ciò in un mercato, quale quello immobiliare, fermo come si evince dall’altissima percentuale di invenduto presente in tutti i cantieri di Segrate!

Bilancio 2014 di Segrate - amaro calice

Bilancio 2014 di Segrate – amaro calice

A ciò si aggiunga l’alto rischio che il Comune corre, prevedendo di incamerare oltre €. 9.500.000, di oneri per coprire la spesa corrente e le manutenzioni. Se ciò non avvenisse, come già successo l’anno scorso, inesorabilmente si taglieranno i servizi che il Comune eroga (trasporti, scuola, cultura, sociale, etc..).

La politica di questa amministrazione si è basata “sull’oggi”, ha trascurato di fare quelle cose che erano parte dello stesso programma elettorale del Sindaco e che alla lunga avrebbero potuto costituire sia un ritorno economico che un sensibile miglioramento dello standard di vita dei segratesi. Pensiamo al Centro Parco ed alla  eventuale produzione di energia rinnovabile con tecnologie geotermiche e l’utilizzo del potenziale degli alberi con le biomasse, oppure al teleriscaldamento nelle nuove costruzioni.

Se si considera l’alto livello di indebitamento, oltre 700 euro/abitante (€ 30.000.000 complessivamente) sarebbe il caso, come farebbe ogni Buon Padre di Famiglia, di cercare di non spendere di più di quello che si guadagna, utilizzando l’attuale “s-vendita” del territorio, non per spese superflue ma per ridurre il debito contratto negli anni passati per opere che, forse, non ci potevamo permettere.

per Il Gruppo consiliare del Partito Democratico – Barbara Bianco e Manuela Mongili

Il Commento di Dario Giove

*Un vicesindaco che presenta il bilancio parlando di “scippo” da parte dello Stato e nel contempo fa parte di una Amministrazione che, non usando con attenzione la CONSIP, spreca il 20% di un acquisto di decine di migliaia di Euro e, avvisata, non vuole prenderne atto adducendo come scusa che “il Mercato Consip sconta fisiologicamente il rischio della non assicurazione del prezzo più basso in assoluto” cosa dovrebbe fare? Prendere atto del proprio stato (e di quello di qualche funzionario perlomeno un po’ bizzarro nelle idee) e andare a casa. O attendere che qualcuno dall’esterno sollevi qualche drappo?