Entro il 19 Novembre l’amministrazione comunale di Segrate dovrà deliberare in merito all’approvazione del Piano Boffalora, rispondendo alle osservazioni fatte dai cittadini.
Ciò grazie alla vergognosa seppur legittima manovra della vecchia Amministrazione che è andata in adozione del Piano l’ultimo giorno utile del proprio mandato (quando, di solito, gli amministratori seri evitano di farlo per non lasciare eredità pesanti a chi verrà: ma a noi questa normale cortesia istituzionale non è stata usata).
Nei limiti consentiti della legge e nel rispetto del Programma elettorale che ha portato all’elezione del Sindaco Micheli riteniamo che sia essenziale prevedere una riduzione del 50% delle volumetrie di progetto (senza intaccare però le quote previste per l’housing sociale ed anzi valutando l’uso dei soldi destinati allo standard qualitativo per la costituzione di un fondo di garanzia per l’accesso al credito di coloro che dovessero averne bisogno per acquistare casa), sia per salvaguardare gli interessi della nostra comunità, che per realizzare una soluzione armonica con la pianificazione generale della nostra città.
Ci pare essenziale infatti ricordare che se il Piano venisse varato così com’è si arriverebbe a costruire un nuovo quartiere di Segrate di oltre 4000 abitanti con una densità di fabbricati pari quasi al doppio di quella di Milano2.
Una previsione così pesante è frutto della anacronistica progettazione iniziale, di 20 anni fa, quando l’edilizia era un Eldorado in cui tutti si buttavano. Ma oggi quel mondo è finito; ne sono riprova sia i grandi progetti non conclusi (vedi le case di Via San Rocco al Centro Parco) sia quelli invenduti (vedi Segrate Village) sia quelli che non partono (vedi San Felice2) ma anche il fatto che da 10 anni il numero degli abitanti di Segrate è stabile.
Per questi motivi questo progetto, che viene da una storia che non è nostra e che da sempre avversiamo con tutte le nostre forze, così come è stato pensato non ci piace; deve rientrare all’interno di parametri urbanistici “umani”, accettabili. Mantenendo sempre però come necessità primarie la soluzione dei problemi degli attuali residenti (abbandonati a sè stessi in mezzo al nulla) e le precauzioni per evitare che questa sia ancora una volta solo l’ennesima speculazione finanziaria.
A questo scopo non solo saranno necessarie Fideiussioni certe (non come quelle di latta del recente passato) ma anche fissare un Crono-programma dei versamenti e dei contributi di edificazione scadenzati e indipendenti dalla partenza dei lavori.